La famiglia Curto vanta un’antichissima origine franca. L’antenato Pietro, nell’anno 1030 in quel di Gravedonia (Lago di Como), venne insignito della Contea di Omazzo, Casorate e Rosate dall’imperatore Corrado il Salico. Guglielmo Curti, esponente del ramo francese della famiglia, ricevette la porpora cardinalizia da Benedetto XII (1334-1342), ricoprendo la carica di Cardinale Camerlengo per 24 anni.
Dal 1670 la famiglia curto e i suoi terreni
Trasferitisi da Trapani (Baroni della Salina di San Todaro) a Spaccaforno verso la fine del XVI Secolo, i Curto si dedicarono fin dal 1670 (atto Notar Paolino da Spaccaforno) alla coltivazione della vite e di svariati altri prodotti: uve da mosto, agrumi, mandorle, olive – da cui traggono un eccellente olio extravergine – , fichi d’India biologici, cereali e ortaggi a pieno campo di cui, in passato, hanno curato la lavorazione e la commercializzazione sia in Italia che negli altri paesi europei.
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Alla fine degli anni 90 l’azienda ha concentrato la propria attenzione, soprattutto, nel settore vitivinicolo, cercando di valorizzare al meglio l’eccezionale qualità del vitigno Nero d’Avola – I suoi vigneti sono allevati in parte ad alberello, di oltre 50 anni di età (produzione 35-50 quintali per ettaro), ed in parte a spalliera di 15/20 anni di età, con una produzione di 70 quintali per ettaro
UN AZIENDA DI FAMIGLIA
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